Nella mia tesina di maturità mi chiedevo quale fosse il valore del viaggio nell’epoca dell’informazione in tempo reale. Portavo avanti la questione sul binario parallelo della storia dell’arte: che valore ha il dipinto nell’epoca della fotografia? In ambito artistico, complici due secoli di anticipo, individuavo la risposta nel movimento esteta inglese per cui l’arte è il fine e non un mezzo: ‘arte per piacere dell’arte’. Altre concezioni estetiche, addirittura antecedenti all’invenzione della fotografia, svincolano l’artista dal dovere di ritrarre il visibile (iconografia russa, miniature medievali, caricaturismo) per attribuirgli invece il ruolo di raffiguratore dell’invisibile (divinità, potere, carattere). Il movimento esteta, però, mi attraeva di più per l’assoluto menefreghismo con cui legittima l’atto artistico: poesie, sculture, disegni, balletti…mettete in scena quello che volete purchè rappresentiate un pezzo di realtà! Così, almeno, lo intendevo io. Non ho la forza nè l’interesse, ora, di andare a controllare se avessi ragione o meno.
Resta invece aperto l’interrogativo sul viaggio, pure ora che mi trovo nel bel mezzo. Perchè sono venuto fin qua? Cosa ho ricevuto che non potessi ricevere attraverso le notizie di giornali e tv, i video, le musiche, i cibi….il mio blog di una mia controparte? Cosa cambia essere qui o sapere cosa si prova ad essere qui? Cambia tutto.
Per quanto possa sforzarmi di incasellare questo ‘tutto’ in letterine nere su schermo bianco, rimarrà sempre qualcosa fuori. E proprio quel qualcosa è il valore intrinseco che il trasporto dell’informazione non potrà sottrarre al trasporto dei corpi. I silenzi di Yotvata o l’incessante brusio di Maagan Michael, ci sarà sempre bisogno di uno sfondo sui cui stagliare le figure, le frasi i volti le idee gli oggetti i modi di dire le routine, su cui focalizzare l’attenzione ad un particolare, impacchettarlo e inviarlo dall’altra parte del mondo. Quel che mi chiedo, ora che ho collezionato un bel po’ di figure, è come farò a portarmi a casa gli sfondi.